venerdì 27 dicembre 2013

SATELLITI SPIA - ECHELON italia , DALLO SPAZIO QUALCUNO CI SPIA E CONTROLLA MKU .

SATELLITI SPIA - ECHELON italia , DALLO SPAZIO QUALCUNO CI SPIA E CONTROLLA MKU .


  • SERVIZI SEGRETI E ABUSI DI POTERE IMPUNITI E SOTTO COPERTURA OCCULTA . 


A proposito di violazione della privacy, l’argomento è rovente ma non se ne parla mai a nessun livello, eppure tocca tutti o quasi. 

Nel 2003 ho sollecitato due parlamentari della Commissione Difesa - fornendo loro prove - in merito alle attività anomale di una branca particolare dei servizi segreti: il Reparto Informazioni e Sicurezza. La risposta ufficiale fu che non esiste questo sistema di Intelligence: firmata all'epoca dall'ammiraglio Paolo La Rosa. 

Ora, esercitando il doveroso diritto di cronaca, ho deciso di pubblicare qualche scatto, così tutti sapranno dove è ubicata e che consistenza ha questa struttura.



                                                                                                                                                                                                                                                                                                                     Questo era l’attacco di un anno fa: Il braccio super segreto dello spionaggio italiano: la strutturo potente mai realizzata in Italia su pressione del governo USA . 
E’ spuntato dal nulla nel 1987, a Cerveteri (poche decine di chilometri a nord di Roma sulla litoranea ) , su iniziativa dell’ammiraglio Fulvio Martini ( già capo del Sismi ) e consulenza particolareggiata della National Security Agency.


Milioni di persone schedate nel bel paese da una rete riservata sulla quale il Parlamento non ha il diritto di sapere nulla, tantomeno l’ignaro popolo “sovrano”. 
Intercettati abusivamente dal RIS (Reparto Informazioni e Sicurezza), senza un mandato della magistratura: giudici non malleabili, giornalisti indomabili, ma anche industriali, politici, ecologisti, ambasciatori, contestatori sociali, prelati come don Gallo, chi si oppone alla guerra o all'installazione di basi militari straniere, chi combatte civilmente l’alta velocità. 
Non mancano poliziotti, carabinieri e finanzieri non allineati alle direttive supreme del sistema di potere . 
Una branca supersegreta al di sopra della legge, proprio come Eurogendfor.


Ecco il grande fratello militare. «We are watching you»: “ti stiamo osservando”. Dallo spazio, infatti, qualcuno ci spia. Non si tratta di extraterrestri, ma di satelliti controllati segretamente dai governi. 
A confronto le intercettazioni telefoniche di spioni pubblici e privati che hanno coinvolto la Telecom dei tempi di Tronchetti Proverà ( Tavaroli e soci), sembrano una bazzecola. 
L’aria e il cielo sono intrisi di segnali elettronici. Intercettarli è facile come raccogliere la pioggia con un secchio. Numerosi cittadini con la fedina penale immacolata, a loro insaputa sono schedati elettronicamente, grazie ai prodigi di un braccio super segreto dell’ex Sismi, specializzato in spionaggio d’ogni genere e guerra elettronica. 
E’ tutto documentato nei fascicoli personali: dalle credenze religiose a quelle politiche, fino alle attività professionali e del tempo libero. 
Siamo controllati e sorvegliati da tempo a nostra insaputa. 
Il presidente del Consiglio Monti, se non fosse troppo distratto dalle pressioni estere, dovrebbe informare subito le Commissioni parlamentari competenti: Affari costituzionali e Difesa.

Se a Monti sostituite il nome di Enrico Letta il risultato non cambia. Si tratta sempre di due affiliati a multinazionali terroristiche e mafiose come il Bilderberg Group e la Trilateral Commission.


Quest’ultima constatazione sarebbe più che sufficiente per licenziare in tronco tutta la casta che serve ubbidiente il padrone internazionale che adesso a colpi di finanza speculativa - a cui ha lavorato in passato anche Romano Prodi (il firmatario assieme e D'Alema del Trattato di Lisbona che ha superato, o meglio annullato la Costituzione repubblicana) si accinge ad infliggere il colpo di grazia al Bel paese.

Oggi parliamo un po’ di quei dilettanti allo sbaraglio dell’intelligence italiota (un sistema privo di reale autonomia), succubi di nordamericani ed israeliani. 
Si tratta di un microcosmo misterioso, violento, prevaricatore di numerosi diritti civili. Praticano attività apparentemente lecite per conto dello Stato che vanno dalla raccolta informazioni con strumenti ovviamente segreti, alla manipolazione dei fatti reali nella loro rappresentazione per il pubblico. 
Gli organi spionistici statali praticano anche con successo l’infiltrazione nella vita e nelle attività private delle persone, delle aziende, e dei movimenti di lotta per i diritti civili, sociali e ambientali, utilizzando anche giornalisti amici dei servizi, sempre compiacenti e comunque sul libro paga. 


Le operazioni praticate possono essere militari, paramilitari, diplomatiche, di infiltrazione nelle redazioni di giornali e televisioni compresa la Rai, Fininvest e La7, di asservimento degli inviati all'estero, di infiltrazione stabile negli organi di stampa più influenti (La Repubblica): attraverso la strumentalizzazione dei soggetti o di intere testate ed editori compiacenti. 
A proposito Carlo De Benedetti è nelle liste del Bilderberg Group.

Capitolo a parte lo zio Sam. Fino al 2004 la NSA aveva in Italia - San Vito dei Normanni in provincia di Brindisi - una base di ascolto terrestre delle comunicazioni di ogni genere. 
Per esempio, hanno registrato in diretta la strage militare di Ustica. Quando il giudice Rosario Priore ha chiesto con una rogatoria informazioni al Governo degli Stati Uniti d'America, la risposta è stata un secco rifiuto. 

Questa base su suolo italiano (ceduta senza alcuna ratifica parlamentare, e quindi illegalmente in violazione come sempre del dettato costituzionale) - in ragione del grado stato di inquinamento provocato dalle attività delle forze armate statunitensi - è stata abbandonata nel 2004 e ceduta allo Stato italiano per un dollaro.


In tempi di pace - ma sono questi davvero tempi pacifici con numerosi conflitti in corso e la guerra aperta all'umanità per ridurla all'osso ? - il discorso dello spionaggio, illecito dal punto di vista di molte garanzie formali, appare quantomeno molto discutibile: in modo particolare negli Stati retti retti da Costituzioni con norme vincolanti in proposito. 
Ma per l’Italia ed altri Paesi europei, ormai il problema non si pone più, perché vige un unico regime dittatoriale (alla voce: Nuovo Ordine Mondiale).

Eppure guerre con le pallottole e le bombe, guerre psicologiche, guerre culturali se ne fanno tante.
Oggi è in atto un nuovo tipo di guerra: non convenzionale. Di che si tratta? Scatenare le forze della natura usandole come armi tradizionali per indebolire nemici ed anche alleati. 
Mai sentito parlare dello sconvolgimento del clima? Pensate un po’: hanno già infiltrato il movimento italiano e prim'ancora quello a livello europeo e nordamericano, che combatte contro le scie chimiche.

Adesso imperversano anche le guerre economiche, favorite dai soliti servi dell’alta finanza ma non solo: Prodi, Amato, Ciampi, Monti, Draghi, eccetera.

Ed eccoci al punto iniziale del discorso. Non si era detto e ripetuto che si dovesse governare con metodi e strumenti democratici? Ma non è proprio il controllo popolare, attraverso la conoscenza dei fatti, uno degli ingredienti e degli strumenti caratterizzanti della democrazia? 

Allora, al di là del funzionamento dei servizi segreti, il problema della compatibilità democratica di questi apparati resta aperto, o meglio, spalancato. 

In Italia, per esempio, ci sono stati fatti di inaudita gravità - rapimenti di Mossad & Cia (Mordechai Vanunu, Abu Omar), deportazione illecita di persone, omicidi a catena, attentati sotto governi di vario colore politico - anche progressisti, sui quali la verità resta coperta, l’azione della giustizia appare ancora impossibile perché i governi hanno opposto come al solito il segreto di Stato.

Datagate, a Cerveteri la megabase italiana di ascolto satellitare

Datagate, a Cerveteri la megabase italiana di ascolto satellitare


Cerveteri sarebbe il centro di ascolto italiano un sistema planetario di intercettazioni e spionaggio. A sostenerlo è un’inchiesta del settimanale Panorama che, assieme alla rivista di geopolitica “Look out”, ha dedicato un ampio dossier al tema della raccolta dati nello spionaggio e del programma messo in piedi dagli Stati Uniti per rubare informazioni dagli altri Stati, uno scandalo noto come “datagate”.
Il centro di ascolto e raccolta dati si trova nel grande campo militare sull’Aurelia, in cui da alcuni punti rialzati all’esterno delle lunghe mura è possibile scorgere gli enormi radar bianchi del centro. Attualmente è in costruzione anche un altro grande edificio, adiacente a quello vecchio, visibile sempre dal Cavalcavia di via Fontana Morella.
Secondo l’articolo, a firma Luciano Tirinnanzi, “in Italia esiste effettivamente un “Grande Fratello” capace di ascoltare ogni comunicazione pubblica e privata e in grado di intercettare mail, fax, telefonia mobile e fissa: si chiama ECHELON”.  E quel “Grande Fratello” si trova proprio a Cerveteri.
La struttura sarebbe parte del ben più ampio “programma d’intercettazione mondiale messo in piedi dagli Stati Uniti e dal Regno Unito già nel primo dopoguerra, che portò alla progressiva creazione di un sistema di respiro mondiale, basato su stazioni di ascolto posizionate in diversi angoli della terra, in grado di garantire un’adeguata copertura satellitare e l’ascolto di ogni parola scritta o pronunciata in tutto il globo”.
L’inchiesta ricorda l’importanza del programma Echelon, a cui il nostro Paese aderisce – sotto segreto di Stato – attraverso la base di ascolto di Cerveteri, dove una stazione orientabile collegata a numerosi satelliti spia USA può teoricamente intercettare le comunicazioni di qualsiasi cittadino. Ed Echelon è come un antenato del programma di sorveglianza PRISM degli Stati Uniti, gestito dalla National Security Agency (NSA), di cui si sta parlando molto in questi giorni.
echelon“La base di Cerveteri – riporta l’articolo – è gestita ovviamente da personale militare e le operazioni d’intercettazione sono coordinate dall’Aise, il servizio segreto di sicurezza esterna, ex SISMI. Qui lavorano almeno trecento persone, tra personale militare, civile e contrattisti, tra i quali soprattutto informatici e traduttori. Questi ultimi, in particolare, sono il fiore all’occhiello di ECHELON Italia e il fatto che una delle sezioni più sviluppate sia proprio il reparto traduzioni chiarisce gli scopi per i quali la base in provincia di Roma è predisposta: l’ascolto delle reti diplomatiche”.
“Cerveteri, infatti, è adibito a monitorare soprattutto le trasmissioni delle sedi diplomatiche estere grazie a sistemi crypto, ovvero sofisticati software crittografici e di decrittazione, programmati in funzione sia attiva sia difensiva. Scopo ultimo è, infatti, provvedere a intercettare conversazioni specifiche e accuratamente selezionate, a scopi politici. E non, come verrebbe da credere, a scopi archivistici per catalogare le conversazioni degli italiani. Oltre alle apparecchiature di ascolto, il centro ECHELON Italia riceve – questo sì – la massa di notizie provenienti dall’NSA riguardanti soprattutto il nostro Paese, per vagliarle e analizzarle”.
Ecco dunque svelato, per chi ancora non lo sapesse, che cosa si nasconde dietro i lunghi muraglioni rossi che costeggiano l’Aurelia, via Pizzo del Prete. e via Pizzo del Prete.
La funzione di tale sistema – spiega il settimanale – è bypassare le normali procedure d’intercettazione previste dalla legge italiana ( il cui iter renderebbe l’intercettazione difficilmente fruibile ), ma è altrettanto vero che nessuno nel nostro Paese – né Cerveteri né altri – ha come obiettivo intercettazioni di massa, né tantomeno i militari sono là per monitorare le conversazioni di ogni singolo cittadino.
Insomma, senza saperlo, Cerveteri non è mai stata così internazionale.

lunedì 2 dicembre 2013

Immagini tridimensionali da una foto, per il riconoscimento facciale ( anche i satelliti spia avranno questa tecnologia di riconoscimento facciale )

Immagini tridimensionali da una foto, per il riconoscimento facciale  ( anche i satelliti spia avranno questa tecnologia di riconoscimento facciale ) 

Le moderne tecnologie per l’identificazione biometrica sono in grado di permettere la verifica dell’identità di una persona mediante parametri quali ad esempio le impronte digitali, l’iride dell’occhio, il DNA o le caratteristiche del volto umano.
Ovviamente però, con oltre 6 miliardi di individui sul nostro pianeta, le caratteristiche del volto finiscono per ripetersi, e si possono facilmente trovare persone con lo stesso taglio del naso e degli zigomi, con gli occhi dello stesso colore e forma, rendendo molto più complicata un’identificazione univoca, specialmente se il sistema di identificazione biometrica si basa su normali immagini fotografiche a due dimensioni.
Partendo da questo problema, un gruppo di ricertatori della Florida Atlantic University (FAU) di Boca Raton hanno creato un algoritmo computerizzato che è in grado di creare modelli a tre dimensioni di un volto umano, usando come base di partenza una normale fotografia. Il sistema crea inizialmente un “volto virtuale” standard, i cui parametri di base sono rilevati a partire da un database di immagini tridimensionali di volti veri.
Quando il sistema si trova a dover analizzare una specifica immagine bidimensionale, tale volto virtuale viene “proiettato” sul piano di tale immagine. A questo punto, l’algoritmo tiene conto della posa assunta dal soggetto al momento dello scatto e dell’illuminazione della fotografia.
Questi elementi vengono usati per trasferire su questo volto di base le caratteristiche facciali del soggetto della fotografia, in modo da creare un’immagine tridimensionale del suo viso con il maggior grado di approssimazione possibile.
Secondo i ricercatori, questa tecnologia potrebbe essere usata per analizzare non soltanto immagini fotografiche, ma anche filmati di sorveglianza video come quelli ripresi da telecamere a circuito chiuso, per facilitare le indagini della polizia nella ricerca degli autori di un crimine, o per rintracciare persone scomparse.

domenica 1 dicembre 2013

Le Tecnologie - dei Carabinieri ( dalle nostre ricerche tecnologie antiche )

Le Tecnologie dei Carabinieri ( dalle nostre ricerche tecnologie antiche )

E.V.A.
La tecnologia continua ad essere il "volano" attraverso il quale l'Arma cerca di aumentare l'efficienza della propria struttura e l'efficacia della propria azione, senza mai dimenticare la centralità dell'elemento umano. Anche nel 2008 sono state adottate soluzioni tecnologiche d'avanguardia tanto nel settore operativo che in quello logistico-amministrativo, con conseguente recupero di personale da destinare ad attività esterne.
Per migliorare il controllo del territorio è stato realizzato l'innovativo sistema E.V.A. (Enhanced Vehicle Automation), una piattaforma di comunicazione a bordo delle auto le cui funzionalità sono attivabili dall'operatore, oltre che manualmente, anche attraverso comandi a riconoscimento vocale di tipo "speaker independent", con il vantaggio di garantire al personale, grazie alla tempestività di utilizzo, libertà di movimento e maggiore sicurezza restando concentrato sulla persona da controllare. Il progetto è valso all'Arma anche
l'"e Content Award 2008", premio per il miglior contenuto digitale nel settore
dell'e-governement. Dall'attività preventiva alle indagini, anche qui la tecnologia nel 2008 ha giocato un ruolo da protagonista: sono stati realizzati progetti per migliorare le capacità di investigazione scientifica del Ra.C.I.S. e dei R.I.S., come i Sistemi "Carabinieri-DNA" e LIMS (Laboratory Information Management System), per il tracciamento delle operazioni relative, rispettivamente, alla gestione dei profili genetici trattati nel corso delle indagini tecniche ed alle attività di laboratorio effettuate con adozione di sistemi di autenticazione biometrica. Sono stati poi resi disponibili strumenti cartografici, di repertamento informatico e per la gestione di servizi di osservazione e controllo di persone e veicoli in movimento.
Anche i programmi di formazione specialistica sono stati caratterizzati da un elevato contenuto tec nologico, come nel caso del nuovo Istituto Superiore di Tecniche Investigative (I.S.T.I.) di Velletri, voluto dall'Arma per potenziare l'attività investigativa tradizionale. Presso questo moderno polo di formazione, dove vengono portate dal "campo" all'aula le esperienze operative dei migliori investigatori dell'Arma, il personale prioritariamente impegnato nell'attività di polizia giudiziaria viene specializzato sull'utilizzo delle più moderne tecniche di indagine e sull'impiego di tecnologie d'avanguardia nei settori, ad esempio, della sicurezza informatica e del repertamento elettronico.
Nel settore logistico-amministrativo è stata ulteriormente potenziata la piattaforma tecnologica attraverso la quale il Centro Nazionale Amministrativo gestisce il trattamento economico e l'assistenza fiscale di tutto il personale, mentre è in corso di realizzazione il Sistema Informativo Logistico dell'Arma (SILAC) per il governo del ciclo di vita di armi, mezzi, equipaggiamenti, arredi ed immobili. 

Laboratorio tecnico