lunedì 25 agosto 2014

il satellite europeo che studierà la Terra con sistemi ad scansione sintetica -Sentinel-1



il satellite europeo che studierà la Terra con sistemi ad scansione sintetica -Sentinel-1


Presentato a Roma il primo satellite dedicato ad aree urbane, sicurezza marittima, foreste e lotta al cambiamento climatico e al controllo satellitare 

Europea investirà oltre 11 miliardi nelle attività spaziali 


Il programma Copernicus entra nel vivo. Si tratta dell’ambizioso piano per l’ osservazione della Terradell’Unione Europea gestito dall’ Esa, l’Agenzia spaziale europea. Fornirà informazioni accurate e in tempo reale – oltre che accessibili a tutti gratuitamente – per migliorare la gestione dell’ambiente, studiare i cambiamenti climatici e garantire la sicurezza in casi di emergenze e disastri naturali. Il vecchio Gmes va dunque in soffitta, parte una nuova sfida fatta non solo di Spazio ma anche di sensori terrestri e sistemi aerei. Situazioni come quella del ciclone sardo potranno a breve essere affrontate con un sistema senza paragoni. Copernicus si articolerà infatti, entro il 2020, in cinque famiglie di satelliti equipaggiati con radar ad apertura sintetica e multi spettrali per il monitoraggio di terre emerse, ghiacci, oceani e atmosfera. Un’arma in più per governi, organizzazioni e cittadini e una risorsa per l’occupazione continentale: le stime della Commissione Ue prevedono un giro d’affari da circa 30 miliardi di euro entro il 2030, oltre alla creazione di circa 50mila posti di lavoro. 

Oggi alla sede di Thales Alenia Space – responsabile delle costellazioni per le missioni Sentinel-1 e Sentinel-3 anche grazie all’ Agenzia spaziale italiana e a Telespazio – è stato presentato, con tanto di visita nella clean room, il satellite Sentinel-1A. È il primo pezzo del nuovo puzzle artificiale: dopo la tappa capitolina lunedì partirà per Cannes, dove affronterà gli ultimi test in vista del lancio. Fra aprile e maggio partirà dal centro spaziale europeo di Kourou, nella Guyana francese, grazie a un razzo russo Soyuz. Da 700 chilometri di altezza scatterà foto alla Terra, giorno e notte in ogni condizione meteorologica, su aree da 20 a 250 chilometri di ampiezza con risoluzione fra 25 metri. In particolare, la missione è ottimizzata per due modalità oeprative: l’ Interferometric Wide-swath per aree costiere e terrestri e Wave per gli oceani, con la possibilità di acquisire immagini anche in Stripmap (alta risoluzione per le emergenze) e Extra-Wideswath per legarsi alle precedenti missioni come Envisat. Alla fine del 2015 sarà raggiunto da Sentinel-1B per iniziare a dare vita quello che Guido Levrini, responsabile della parte spaziale di Copernicus, ha definito “ un sistema globale che osserverà la Terra costantemente e in ogni situazione, non un modo per scattare qualche immagine qua e là”. 

“ Uno strumento per perseguire le politiche europee pensate già nel 2001 – ha detto Massimo Di Lazzaro, vicepresidente esecutivo Osservazione, esplorazione e navigazione di Thales Alenia Space –oggi siamo qui all’ultimo passo della produzione. Sentinel-1 è un modello, proprio come Copernicus. Un passaggio importante anche per l’organizzazione industriale e la cooperazione. Basti pensare che i due soggetti principali sono Thales Alenia Space e Astrium, di solito acerrimi concorrenti, insieme ad altre 60 aziende europee. Ma anche sotto il profilo del management. Ogni attività relativa allo Spazio comporta un rischiobasti pensare al terremoto dell’Aquila, che ha distrutto la sede dove stavamo costruendo il modulo T/R, cuore dell’antenna radar”. 

“ Nei prossimi sette anni l’Unione Europea investirà oltre 11 miliardi nelle attività spaziali ", ha spiegato il videpresidente della Commissione Europea Antonio Tajani: " oltre a Galileo ed Egnos, l’altro beneficiario sarà il programma Copernicus. Un piano che farà da volano all’industria emergente nei servizi di rilevamento, con grande potenziale d’innovazione e dove operano migliaia di Pmi e startup”. Con gli altri satelliti e i sensori due dei suoi sei servizi sono in realtà già operativi: “Negli ultimi giorni ne abbiamo avuto una dimostrazione – ha concluso Tajani – 
sia nelle Filippine che in Sardegnail servizio d’emergenza è stato immediatamente attivato fornendo le prime cartografie per valutare con maggiore precisione i danni delle zone colpite. Altro esempio riguarda le operazioni per la Costa Concordia. In futuro, tragedie come quelle di Lampedusa potranno essere prevenute grazie al monitoraggio delle zone costiere compiute attraverso Sentinel, fiore all’occhiello dell’industria italiana ed europea”. 

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