Niscemi, OK al MUOS. Come funziona e quanto costa il sistema SATCOM dei militari USA
Il tribunale amministrativo ha respinto il ricorso del comune di Niscemi e le antenne del MUOS, Mobile User Objective System, si faranno anche nella base militare della Sicilia orientale. Dalla letteratura che sto acquisendo su Web si tratta di tre parabole da 18,4 metri operative in banda satellitare Ka (le frequenze in downlink del MUOS sono intorno ai 21 GHz, l'uplink dovrebbe essere collocato tra i 27 e i 31 GHz).
Intorno alla base Naval Radio Transmitter Facility di Niscemi, dove sono già ospitate diverse antenne di comunicazione, incluso un impianto LF, sono in corso numerose proteste.
L'ultima ha avuto luogo il 29 ottobre e ha visto alcune coppie di giovani siciliani annunciare l'intenzione di non fare più figli in una zona da loro definita ad altissimo rischio per le radiazioni emesse dalla futura ground station.
Ma che cosè il MUOS? La nuova rete rappresenta l'evoluzione dell'attuale sistema di comunicazione satellitare (SATCOM) UHF meglio nota come UFO (UHF-follow on) e funzionerà esattamente come una rete cellulare operativa nella banda militare UHF. Al posto delle normali cellule terrestri si partirà con quattro satelliti geostazionari più un quinto di backup, che dopo svariati rinvii dovrebbero essere lanciati a partire dal febbraio 2012. La parte di gestione e commutazione terrestre è costituita da quattro "radio basi" terrestri dislocate in Australia, Hawaii, Virginia e appunto, Sicilia. Perché utilizzare la Ka band se i satelliti forniscono banda UHF per le comunicazioni sul campo? Perché i satelliti accorpano in downlink 32 fasci WCDMA ripartiti in tre flussi modulati in 8-PSK per un throughput complessivo di 2,5 Gbit/sec (ecco una descrizione di General Dynanmics, uno dei contractor del progetto MUOS, per il ricevitore SDR che verrà collegato alle antenne, documento scaricabile da questa pagina informativa sempre firmata General Dynamics). Gli utenti del MUOS potranno comunicare tra loro via voce e dati con bande fino a 40 megabit al secondo e grazie alle quattro postazioni di terra potranno realizzare connessioni punto-punto da qualsiasi località del mondo. Tanto per avere un'idea del costo, ci vogliono circa 540 milioni di dollari per ciascun satellite e il relativo veicolo di lancio. Teoricamente il progetto prevede la realizzazione e la messa in orbita di 10 satelliti, per un costo complessivo di 6 miliardi di dollari (Lockeed-Martin ha già una opzione da 3,2 miliardi per 5 satelliti). Per la realizzazione del segmento di terra, General Dynamics ha firmato un contratto da 830 milioni di dollari.
Il giornalista Antonio Mazzeo segue la vicenda sul suo blog (Antonio è anche autore di un bel libro di inchiesta sul Ponte di Messina, quello che non si farà mai e ci è già costato un mammalucco di soldi). Esiste anche un comitato No Muos Niscemi attivo su Web e su Facebook, purtroppo la documentazione fornita sul sito (per esempio questa, che traccia un parallelo tra la ground station di Niscemi e il progetto HAARP in Alaska, bestia nera del complottismo mondiale, risulta alquanto imprecisa).
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