Cina, Messico, Brasile, Iran, Russia, Corea del Nord, Pakistan , Afghanistan, paesi alleati dell'Unione Europea come Francia, Germania, Italia, Spagna e persino il lontano Giappone. Sono tanti i paesi coinvolti nello scandalo datagate che sta travolgendo gli Stati Uniti e l'amministrazione Obama.
Mascherate come programma finalizzato a combattere il terrorismo e garantire la sicurezza pubblica, le intenzioni - e le ambizioni - della Nsa appaiono di ben altra natura. Le priorità di intelligence dell'agenzia statunitense arrivano a coprire aree come le intenzioni dei leader, la stabilità economica, i pericoli al sistema finanziario, gli obiettivi della politica estera, il controllo delle armi (la figura in basso rilevata dal sito Cryptome mostra uno schema dettagliato delle priorità della Nsa).
A rimanere coinvolti nel gioco dello spionaggio internazionale sono anche i cittadini dei suddetti paesi. Secondo alcune indiscrezioni rilasciate dal sito Cryptome dal 10 dicembre 2012 al 13 gennaio 2013 sarebbero state intercettate più di 124 miliardi di telefonate in tutto il mondo. Nella penisola iberica, come riporta il quotidiano spagnolo El Mundo, il numero di intercettazioni è di oltre 60 milioni; in Francia il Le Monde rileva che le chiamate registrate dalla Nsa è di 70 milioni circa; numeri analoghi anche per l'Italia. Numeri più alti invece per Pakistan e Afghanistan dove sono state intercettate rispettivamente 12,76 e 21,8 miliardi di chiamate.
Una mole di dati che non può certo essere giustificata con la sola lotta al terrorismo internazionale. Le rilevazioni sono arrivate a poche ore dallo scandalo delle intercettazioni del cellulare della Merkel che sta scuotendo l'opinione pubblica tedesca e che rischia di incrinare i rapporti tra i due paesi (nel frattempo il Wall Street Journal fa sapere che la Nsa ha messo fine al programma di intercettazioni che ha coinvolto 35 leader mondiali e che lo stesso Obama non fosse stato informato della vicenda per ben cinque anni). I leader europei sono ora in fila dietro la cancelliera per chiedere spiegazioni a Washington.
L'intelligence di Roma fa sapere che non ci sono evidenze sul numero di chiamate intercettate in Italia dalla National Security Agency riportate da Cryptome, e invita quindi a prendere questi dati con le pinze. Nel frattempo pare che si sia intensificata l'attività di vigilanza nei pressi delle ambasciate e altre sedi diplomatiche, specialmente intorno all'Ambasciata degli Stati Uniti di Roma. Agenti di Polizia, insieme alla squadra cinofila, stanno ispezionando la zona per verificare lo stato di sicurezza e prevenire eventuali attentati.
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