venerdì 21 marzo 2014

Glassoldiers: tecnologia e robotica militare per i super soldati mondiali

Glassoldiers: tecnologia e robotica militare per i super soldati mondiali 







L’equipaggiamento è al momento sperimentale, ma sarebbero già aperte le trattative tra esercito Usa e l’azienda britannica che produce gli occhiali.
Alcuni siti li chiamano già “Glassoldiers”. Sono i militari del futuro, quelli che usando le nuove tecnologie come la visione a realtà aumentata implementata da Google nei suoi occhiali, potranno elaborare informazioni in tempo reale, avere la piantina 3D di un edificio, interfacciarsi con un drone.  
Non siamo nel film Robocop o Iron Man, ma nel prossimo futuro, a giudicare dai Q-Warrior, un equipaggiamento militare che sta sviluppando la Bae Systems: partendo dall’idea alla base dei Google Glass attribuisce ai soldati superpoteri sul campo, sperando che ci siano sempre meno occasioni nel mondo per usarli.
Q-Warrior è una specie di elmetto con un visore integrato, che sfrutta uno schermo laterale (proprio come i Glass): può visualizzare la planimetria di un edificio in 3D, elaborare notizie in tempo reale su cosa accade in una determinata zona anche al di là di una montagna, sintonizzarsi con un drone per vedere un video girato in volo.  
L’equipaggiamento è al momento sperimentale - ma sembra che le trattative tra esercito Usa e l’azienda britannica sarebbero già aperte - e va a sviluppare le potenzialità tecnologiche in ambito militare che già si avvale di satelliti super-potenti, computer a prova delle situazioni più estreme e sensori che tracciano informazioni. Quello che colpisce in Q-Warrior è l’ispirazione al concetto di portabilità che Google ha usato nei Glass - nel frattempo Big G sta anche puntando su orologi-pc e giacche `smart´ - diventati uno strumento professionale per i chirurghi o per le compagnie aeree. Ma anche l’intreccio sempre più forte tra tecnologia e robotica per scopi militari.
La stessa Google, ad esempio, ha comprato Boston Dynamics, una società specializzata in robot militari che ha sviluppato Atlas, un prototipo di cyborg umanoide da 150 kg alto 1 metro e 88, dotato di braccia, gambe e una testa con all’interno una sofisticata combinazione di sensori che può essere usato in operazioni di emergenza e di recupero, come nel caso dell’incidente nucleare a Fukushima. E c’è anche il progetto del vulcanico proprietario di Tesla, Elon Musk, per costruire un laboratorio con tecnologie simili ad Iron Man.
Il personaggio di Marvel è stato per altro evocato, per scherzo, qualche settimana fa dal Presidente americano. «Stiamo costruendo Iron Man», ha detto Barack Obama, in una conferenza stampa. E in realtà nello scherzo po’ di verità c’è perché Darpa, la divisione ricerche avanzate della Difesa americana, sta lavorando per realizzare un esoscheletro che riduce l’affaticamento e protegge alcune parti del corpo dei soldati, insomma proprio una specie di armatura alla Iron Man da potenziare con nuove tecnologie. Insomma, appare sempre meno fantascientifica la prospettiva di un futuro in cui dei `Terminator´ prenderanno il posto dei soldati sul campo di battaglia.  

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