ECHELON Italia - RIS l’orecchio tecnologico dei servizi segreti italiani.
Ecco il grande fratello militare
- «We are watching you“ti stiamo osservando”. Dallo spazio, infatti, qualcuno ci spia. Non si tratta diextraterrestri, ma di satelliti controllati segretamente dai governi. A confronto le intercettazionitelefoniche di spioni pubblici e privati che hanno coinvolto la Telecom (Tavaroli e soci), sembrano unabazzecola.
L’aria e il cielo sono intrisi di segnali elettronici. Intercettarli è facile come raccogliere la pioggia con un secchio. Numerosicittadini con la fedina penale immacolata, ora sono schedati elettronicamente, grazie ai prodigi di un braccio supersegretodell’ex Sismi, specializzato in spionaggio d’ogni genere e guerra elettronica.
E’ tutto documentato nei fascicoli personali: dalle credenze religiose a quelle politiche, fino alle attività professionali e deltempo libero. Siamo controllati e sorvegliati da tempo a nostra insaputa. Il presidente del Consiglio Berlusconi, se nonfosse troppo distratto dalle donne – e ricattabile – dovrebbe informare subito le Commissioni parlamentari competenti: Affari costituzionali eDifesa.
Signor ministro La Russa chi gestisce questa struttura, quale tipo di informazione utilizza e di quale mandato politico gode?
Esistono fondati sospetti che tale sistema di spionaggio al di fuori del controllo parlamentare, possa venire utilizzato per fini difformi da quellidella sicurezza e della pace? Ma di che si tratta?
Proviamo a spiegarlo, poiché il responsabile della Difesa tace inspiegabilmente. Alla stregua di Francesco Rutelli, presidente del Copasir.
Nel Comitato parlamentare per la difesa della Repubblica figura pure Fabrizio Cicchitto, tessera P 2 numero 2232. Insomma una garanzia chespiega il fango gettato addosso all’integerrimo Gioacchino Genchi. E’ la struttura supersegreta e più potente mai realizzata in Italia, nata ancheper intercettare – senza alcuna autorizzazione della magistratura e all’insaputa di una fetta del Parlamento italiano – particolari soggetti:magistrati, giornalisti, industriali, politici scomodi (pochi in realtà), ecologisti, ambasciatori; ma anche a chi si oppone alla guerra oall’installazione di basi militari straniere nel proprio Paese. E addirittura poliziotti, carabinieri e finanzieri rispettosi dello Stato di diritto. Una reteriservata che non fa capo ad apparati pubblici dello Stato, ma al Reparto Informazioni e Sicurezza, il servizio segreto che raggruppa i tre vecchiSIOS di forza armata e che ha il compito di accedere, captare ed elaborare qualsiasi forma elettronica di comunicazione in transito nelMediterraneo ed anche oltre. E’ un’attività così gelosamente custodita che il capo di Stato Maggiore della Marina, Paolo La Rosa, interpellatoqualche tempo fa da due parlamentari della commissione Difesa, nega addirittura l’esistenza, trincerandosi dietro il segreto di Stato. Rispondeinfatti La Rosa, in una lettera di cui siamo legalmente in possesso: «Con riferimento alla richiesta di autorizzazione alla visita avanzata daiparlamentari in oggetto, si comunica che non risultano in Cerveteri e nel territorio nazionale strutture denominate “Echelon Italia” – Concludeinfine l’ammiraglio di squadra – Si soggiunge che in linea generale, quanto al regime delle autorizzazioni delle visite dei Parlamentari ai sitiprotetti dal segreto di cui all’art. 12 della legge 24 ottobre 1977, n. 801, vige il disposto della legge 24 giugno 1988 n. 206 e relativoregolamento d’attuazione».
“Echelon” o strutture simili in Italia non esistono? Il cuore dell’Intelligence fantasma – collegato a varie stazioni di ascolto distribuitecapillarmente nella Penisola – è mimetizzato all’interno di una caserma dell’esercito nel territorio di Cerveteri in provincia di Roma. Un lungorecinto e poi un muro protetto all’interno da un terrapieno, filo spinato e telecamere difendono due palazzine basse, una decina fra antenneparaboliche – in collegamento col sistema satellitare Sicral – e alcune casematte per la sorveglianza. «La base viene utilizzata attualmente comeorecchio elettronico per intercettare comunicazioni radio militari e civili (Sigint), segnali elettromagnetici militari (Elint), comunicazioni via satellite(Comint), trasmissioni immagini (Imint), telefonia di vario genere» attesta la documentazione riservata dello Stato Maggiore Difesa. I messaggivengono trasferiti, trascritti e analizzati a Roma, all’aeroporto militare di Ciampino e a Forte Braschi. Ovviamente, tutto in nome della lotta alterrorismo internazionale e della sicurezza generale. Ma al servizio di chi? In Italia non si può intercettare nessuno senza l’autorizzazione dellamagistratura. Nel caso dei Servizi segreti occorre il nulla osta delle Procure Generali della Repubblica presso le Corti d’Appello. L’assolutadiscrezionalità e l’assenza di regole democratiche sembrano essere i tratti essenziali del RIS, peraltro mai sottoposto finora ad un controlloparlamentare. Sembra un scherzo: un organo dello Stato non sottoposto a controlli, che occupa due interi edifici a 37 km da Roma.
Ma la faccenda diventa seria se si pensa che il RIS è la mente operativa dell’Intelligence italiana dove si concentra la massima mole di notizieriservate esistente nel Paese: informazioni particolari su aziende e privati cittadini. Singolare coincidenza. «L’attuale normativa sulla privacyriconosce ampie deroghe proprio ed esclusivamente per i servizi di informazione e sicurezza» dichiara Antonio Martino il 20 ottobre 2004, allorain veste di ministro della Difesa, nel corso dell’audizione presso la Commissione Affari costituzionali. E aggiunge, a tale proposito: «In questoambito, ho indicato soluzioni strutturali per assicurare un rapporto sempre più efficace tra il Sismi ed il reparto informazioni e sicurezza dellostato maggiore della Difesa (…) Gli ambiti di competenza del Ris sono complementari a quelli del Sismi.
Il Ris realizza un sistema informativo organico ed integrato, a disposizione del capo di Stato maggiore della Difesa (…) In quanto serviziospecialistico a supporto diretto dello strumento militare in tutte le sue componenti, quindi non destinatario di un controllo politico diretto». Unaltro riferimento ufficiale è racchiuso in uno scarno paragrafo del Libro Bianco pubblicato dal ministero della Difesa nel 2002. A pagina 41, aproposito del “R.I.S.” si legge: «I SIOS (Servizi Informazioni Operative e Situazione) di Forza Armata sono stati sciolti e l’attività informativa èstata portata a livello interforze presso lo Stato maggiore della Difesa. Il trasferimento di competenza è stato sancito dalla direttiva del Ministrodella Difesa n.1/30863/14.8/97 in data 15 maggio 1997 e l’attività, dopo una fase sperimentale, ha assunto una definitiva configurazione in data1° settembre 2000 con la costituzione del Reparto Informazioni e Sicurezza ed i dipendenti Centro Intelligence Interforze e Scuola InterforzeIntelligence/Guerra Elettronica».
E ancora: «L’attività di ricerca informativa e di sicurezza s’inquadra naturalmente in quella del SISMI che, operando a più ampio raggio, è ingrado di fornire l’inquadramento generale della situazione ed il sostegno di riferimento con i servizi collegati. Non va peraltro trascurata lafunzione di sicurezza interna svolta a tutela delle strutture ed infrastrutture militari in Patria, in stretto collegamento, in questo caso, con l’Armadei Carabinieri e con gli organi specializzati del servizio stesso a tutti i livelli ordinativi». Chi controlla i controllori? «Il Centro Interforze diFormazione Intelligence/GE è un istituto militare, dipendente dal II Reparto Informazioni e Sicurezza (RIS) dello Stato Maggiore della Difesa –spiega una nota ministeriale – In particolare il centro provvede a qualificare ed aggiornare il personale, appartenente alla Difesa, per l’impiegonel settore dell’Intelligence. In tale ottica i corsi afferiscono in maniera peculiare a tutte le discipline dell’Intelligence (IMINT, SIGINT, HUMINT,OSINT, ACINT, MSINT) e della guerra elettronica, in funzione di quelle che sono le necessità addestrative formulate dal RIS o dagli Statimaggiori di singola Forza Armata». Computer di ultima generazione sono la mente operativa. Software ultraveloci in grado di entrare nelle nostrecase, ascoltare e registrare le telefonate, setacciare la posta elettronica e le altre forme di comunicazione che viaggiano su Internet, aprire edecifrare tutto quanto viene trasmesso dalle banche dati. Penetrare nel mondo della finanza, svelare i movimenti di denaro, individuare le sceltestrategiche dei gruppi industriali, rivelare notizie riservate sulle indagini giudiziarie in corso, sui politici sotto inchiesta, sui boss mafiosi sottocontrollo, sui giornalisti ficcanaso. Una concentrazione senza precedenti di informazioni sensibili – inaccessibile ai parlamentari della Repubblica– gestita da un ramo speciale dei servizi segreti e conservate senza limiti di tempo.
Il sistema è attualmente in grado di captare e analizzare miliardi di comunicazioni private al giorno che passano attraverso il telefono, il fax, larete internet. Creato nel 1997 dall’ammiraglio Fulvio Martini (direttore del Sismi dal 5 maggio 1984 al 26 febbraio 1991) il RIS ha avuto comeprimo responsabile l’ammiraglio Sergio Biraghi. Il suo successore è stato un altro ufficiale di marina, l’ammiraglio Sirio Pianigiani. Le voci benmimetizzate di spesa sui bilanci dell’ultimo decennio del ministero della Difesa ne documentano inequivocabilmente l’attività. Un esempio? La«costruzione di un inceneritore per documenti classificati a Udine», oppure la «realizzazione di impianto palazzina Tlc a Jacotenente» in pienaForesta Umbra, all’interno del Parco nazionale del Gargano.
Quali satelliti utilizzano i servizi segreti? Il SICRAL (Sistema italiano per comunicazioni riservate ed allarmi) – costato 500 milioni di euro – è ilprimo satellite italiano per telecomunicazioni ideato completamente dalla Difesa e sviluppato dal consorzio Sitab (Alenia, Fiat Avio, Telespazio). Il7 febbraio 2001 è stato posto in un’orbita geostazionaria. «Il sistema militare di osservazione da satellite HELIOS ed il sistema satellitare dualeitaliano COSMO Sky-Med, sono utilizzati da parte italiana tramite strutture risalenti alle responsabilità dello Stato Maggiore della Difesa, incollegamento con il Sismi» decreta il 6 marzo 2006, il ministro Martino. Humint e Sigint corrono insieme. Quando l’Intelligence si interessa apersonaggi su cui non avrebbe titolo per indagare, usa la tecnica dei galleggianti: si apre cioè un fascicolo genericamente intestato a un certoaffare, o ad una fonte, e poi si allegano ad esso i fascicoli galleggianti sul personaggio che interessa. Un calcolo preciso è impossibile farlo.
E’ possibile ipotizzare che circa 1 milione di persone siano stata schedata dai nostri infaticabili 007 con la divisa. Molto in voga è l’abitudine diarchiviare fascicoli particolarmente delicati non a Forte Braschi, ma in uffici di copertura dislocati in tutto il territorio nazionale. Tali operazioninon richiedono e nemmeno presumono che chi è oggetto delle intercettazioni stia violando la legge. Già nel ’95 venne alla luce un’attivitàinformativa prestata negli anni 1989-91 al capo del Sismi, Martini, dal colonnello Demetrio Cogliandro: in sostanza, un’illegittima raccolta diinformazioni di natura personale su uomini politici, ed esponenti del mondo finanziario, sindacale ed industriale. Il Comitato parlamentare chesovrintende all’attività dei servizi aveva esaminato la documentazione concludendo il 5 marzo 1996: «Salvo qualche nota sporadica, il contenutodelle carte è del tutto estraneo alle finalità istituzionali del Servizio (…) Essi appaiono destinati ad offrire strumenti di pressione e di ricatto (…)contro soggetti politici ben individuati (…) Sono state raccolte informazioni di ogni genere, notizie relative agli intrighi che si sviluppavano nelsistema di governo».
Non è cambiato nulla. Attualmente, gli archivi dei Servizi Segreti presentano un’estensione sempre più smisurata. Nonostante il trascorrere deidecenni e malgrado ripetuti segnali d’allarme che hanno rivelato l’accumulo disinvolto di milioni di fascicoli e la loro illegale e spregiudicatautilizzazione, il materiale scottante ora viene depositato in banche dati elettroniche. Il 17 novembre 1987, l’ex ministro della Difesa, Attilio Ruffini,alla «Commissione Affari Costituzionali della Camera rivelava: «Nessun governo è in grado di controllare singolarmente i milioni di fascicoli perverificare se rientrano meno nell’ambito dei compiti istituzionali dei Servizi. Ci si deve necessariamente fidare di quanto affermano i direttori deiservizi o i loro subordinati». La situazione verrà confermata dall’ammiraglio Martini alla stessa Commissione, il primo dicembre ’87: «Quando ilPresidente del Consiglio mi chiese se potevo affermare in Parlamento l’inesistenza negli archivi di qualcosa che potesse prestarsi a un giudizionegativo, gli risposi che potevo dargli questa assicurazione, sottolineando come negli archivi di Forte Braschi esistessero circa 18 milioni dipratiche».
Lo “zio Sam” con Echelon ha fatto scuola anche in Italia: la base di ascolto di San Vito dei Normanni (attualmente dismessa e recentementeincendiata), in provincia di Brindisi ha registrato istante per istante la strage di Ustica (27 giugno 1980) e intercettato i sequestratori dell’AchilleLauro nel 1985. Eppure, nessuno ha mai chiesto conto in sede ufficiale alle autorità Usa il chiarimento dei misteri d’Italia. Intercettare,catalogare ed archiviare la vita di chiunque è una violazione dei diritti umani. La democrazia è costruita su diritti che prevalgono su qualsiasiinteresse collettivo, individuale, economico politico e di sicurezza. Il vero problema è capire se si stia sistematicamente smantellando il concettodi privacy individuale, uno dei diritti umani più basilari. Echelon Ideato nel 1947. E’ un sistema di sorveglianza mondiale realizzato da alcuni Statidurante la Guerra fredda. Viene gestito da Usa, Regno Unito, Australia, Canada e Nuova Zelanda (accordo Ukusa).
L’infrastruttura spaziale è stata insediata nei primi anni ’60, lanciando in orbita un gran numero di satelliti spia. Responsabile di questi progetti èla National Security Agency (NSA), la più grande agenzia di intelligence nordamericana, in collaborazione con la Cia e la Nro. I centrielaborazione dati terrestri sono ubicati a Menwith Hill (Gran Bretagna) ed a Pine Gap (Australia). Anche l’Italia ha ospitato una struttura diquesta rete spionistica – orecchio poi trasferita a Gioia del Colle – nella base di San Vito dei Normanni, dal 1964 fino al 1994. Negli Usa è natanel 2001, la “Total information awareness”, una banca dati unica che ha lo scopo di raccogliere informazioni sui cittadini di tutto il mondo dalcomportamento sospetto. Enfopol L’organizzazione, in collaborazione con l’Fbi americana, è nata ufficialmente il 23 novembre 1995 grazie a unaccordo di cooperazione europeo per un sistema di controllo totale di tutti i mezzi di comunicazione.
Le radici sono state sviluppate fin dal 1991 nell’ambito della conferenza di Trevi, dai ministri dell’Ue e si sono concretizzate nel 1993 a Madrid.Secondo l’associazione inglese per i diritti civili Statewatch esistono intese segrete sotto forma di “Memorandum of Understanding Concerningthe Lawful Interception of Telecommunications” (Enfopol 112, 10037/95). L’Italia svolge un ruolo di primo piano all’interno del programma,perché ospita, in provincia de l’Aquila, la base terrestre di Iridium, la rete di satelliti per le comunicazioni cellulari. Enfopol coordina lacollaborazione europea dei ministeri degli interni e della giustizia. E’ al di fuori dei controlli parlamentari europei .
“Echelon” o strutture simili in Italia non esistono? Il cuore dell’Intelligence fantasma – collegato a varie stazioni di ascolto distribuitecapillarmente nella Penisola – è mimetizzato all’interno di una caserma dell’esercito nel territorio di Cerveteri in provincia di Roma. Un lungorecinto e poi un muro protetto all’interno da un terrapieno, filo spinato e telecamere difendono due palazzine basse, una decina fra antenneparaboliche – in collegamento col sistema satellitare Sicral – e alcune casematte per la sorveglianza. «La base viene utilizzata attualmente comeorecchio elettronico per intercettare comunicazioni radio militari e civili (Sigint), segnali elettromagnetici militari (Elint), comunicazioni via satellite(Comint), trasmissioni immagini (Imint), telefonia di vario genere» attesta la documentazione riservata dello Stato Maggiore Difesa. I messaggivengono trasferiti, trascritti e analizzati a Roma, all’aeroporto militare di Ciampino e a Forte Braschi. Ovviamente, tutto in nome della lotta alterrorismo internazionale e della sicurezza generale. Ma al servizio di chi? In Italia non si può intercettare nessuno senza l’autorizzazione dellamagistratura. Nel caso dei Servizi segreti occorre il nulla osta delle Procure Generali della Repubblica presso le Corti d’Appello. L’assolutadiscrezionalità e l’assenza di regole democratiche sembrano essere i tratti essenziali del RIS, peraltro mai sottoposto finora ad un controlloparlamentare. Sembra un scherzo: un organo dello Stato non sottoposto a controlli, che occupa due interi edifici a 37 km da Roma.
Ma la faccenda diventa seria se si pensa che il RIS è la mente operativa dell’Intelligence italiana dove si concentra la massima mole di notizieriservate esistente nel Paese: informazioni particolari su aziende e privati cittadini. Singolare coincidenza. «L’attuale normativa sulla privacyriconosce ampie deroghe proprio ed esclusivamente per i servizi di informazione e sicurezza» dichiara Antonio Martino il 20 ottobre 2004, allorain veste di ministro della Difesa, nel corso dell’audizione presso la Commissione Affari costituzionali. E aggiunge, a tale proposito: «In questoambito, ho indicato soluzioni strutturali per assicurare un rapporto sempre più efficace tra il Sismi ed il reparto informazioni e sicurezza dellostato maggiore della Difesa (…) Gli ambiti di competenza del Ris sono complementari a quelli del Sismi.
Il Ris realizza un sistema informativo organico ed integrato, a disposizione del capo di Stato maggiore della Difesa (…) In quanto serviziospecialistico a supporto diretto dello strumento militare in tutte le sue componenti, quindi non destinatario di un controllo politico diretto». Unaltro riferimento ufficiale è racchiuso in uno scarno paragrafo del Libro Bianco pubblicato dal ministero della Difesa nel 2002. A pagina 41, aproposito del “R.I.S.” si legge: «I SIOS (Servizi Informazioni Operative e Situazione) di Forza Armata sono stati sciolti e l’attività informativa èstata portata a livello interforze presso lo Stato maggiore della Difesa. Il trasferimento di competenza è stato sancito dalla direttiva del Ministrodella Difesa n.1/30863/14.8/97 in data 15 maggio 1997 e l’attività, dopo una fase sperimentale, ha assunto una definitiva configurazione in data1° settembre 2000 con la costituzione del Reparto Informazioni e Sicurezza ed i dipendenti Centro Intelligence Interforze e Scuola InterforzeIntelligence/Guerra Elettronica».
E ancora: «L’attività di ricerca informativa e di sicurezza s’inquadra naturalmente in quella del SISMI che, operando a più ampio raggio, è ingrado di fornire l’inquadramento generale della situazione ed il sostegno di riferimento con i servizi collegati. Non va peraltro trascurata lafunzione di sicurezza interna svolta a tutela delle strutture ed infrastrutture militari in Patria, in stretto collegamento, in questo caso, con l’Armadei Carabinieri e con gli organi specializzati del servizio stesso a tutti i livelli ordinativi». Chi controlla i controllori? «Il Centro Interforze diFormazione Intelligence/GE è un istituto militare, dipendente dal II Reparto Informazioni e Sicurezza (RIS) dello Stato Maggiore della Difesa –spiega una nota ministeriale – In particolare il centro provvede a qualificare ed aggiornare il personale, appartenente alla Difesa, per l’impiegonel settore dell’Intelligence. In tale ottica i corsi afferiscono in maniera peculiare a tutte le discipline dell’Intelligence (IMINT, SIGINT, HUMINT,OSINT, ACINT, MSINT) e della guerra elettronica, in funzione di quelle che sono le necessità addestrative formulate dal RIS o dagli Statimaggiori di singola Forza Armata». Computer di ultima generazione sono la mente operativa. Software ultraveloci in grado di entrare nelle nostrecase, ascoltare e registrare le telefonate, setacciare la posta elettronica e le altre forme di comunicazione che viaggiano su Internet, aprire edecifrare tutto quanto viene trasmesso dalle banche dati. Penetrare nel mondo della finanza, svelare i movimenti di denaro, individuare le sceltestrategiche dei gruppi industriali, rivelare notizie riservate sulle indagini giudiziarie in corso, sui politici sotto inchiesta, sui boss mafiosi sottocontrollo, sui giornalisti ficcanaso. Una concentrazione senza precedenti di informazioni sensibili – inaccessibile ai parlamentari della Repubblica– gestita da un ramo speciale dei servizi segreti e conservate senza limiti di tempo.
Il sistema è attualmente in grado di captare e analizzare miliardi di comunicazioni private al giorno che passano attraverso il telefono, il fax, larete internet. Creato nel 1997 dall’ammiraglio Fulvio Martini (direttore del Sismi dal 5 maggio 1984 al 26 febbraio 1991) il RIS ha avuto comeprimo responsabile l’ammiraglio Sergio Biraghi. Il suo successore è stato un altro ufficiale di marina, l’ammiraglio Sirio Pianigiani. Le voci benmimetizzate di spesa sui bilanci dell’ultimo decennio del ministero della Difesa ne documentano inequivocabilmente l’attività. Un esempio? La«costruzione di un inceneritore per documenti classificati a Udine», oppure la «realizzazione di impianto palazzina Tlc a Jacotenente» in pienaForesta Umbra, all’interno del Parco nazionale del Gargano.
Quali satelliti utilizzano i servizi segreti? Il SICRAL (Sistema italiano per comunicazioni riservate ed allarmi) – costato 500 milioni di euro – è ilprimo satellite italiano per telecomunicazioni ideato completamente dalla Difesa e sviluppato dal consorzio Sitab (Alenia, Fiat Avio, Telespazio). Il7 febbraio 2001 è stato posto in un’orbita geostazionaria. «Il sistema militare di osservazione da satellite HELIOS ed il sistema satellitare dualeitaliano COSMO Sky-Med, sono utilizzati da parte italiana tramite strutture risalenti alle responsabilità dello Stato Maggiore della Difesa, incollegamento con il Sismi» decreta il 6 marzo 2006, il ministro Martino. Humint e Sigint corrono insieme. Quando l’Intelligence si interessa apersonaggi su cui non avrebbe titolo per indagare, usa la tecnica dei galleggianti: si apre cioè un fascicolo genericamente intestato a un certoaffare, o ad una fonte, e poi si allegano ad esso i fascicoli galleggianti sul personaggio che interessa. Un calcolo preciso è impossibile farlo.
E’ possibile ipotizzare che circa 1 milione di persone siano stata schedata dai nostri infaticabili 007 con la divisa. Molto in voga è l’abitudine diarchiviare fascicoli particolarmente delicati non a Forte Braschi, ma in uffici di copertura dislocati in tutto il territorio nazionale. Tali operazioninon richiedono e nemmeno presumono che chi è oggetto delle intercettazioni stia violando la legge. Già nel ’95 venne alla luce un’attivitàinformativa prestata negli anni 1989-91 al capo del Sismi, Martini, dal colonnello Demetrio Cogliandro: in sostanza, un’illegittima raccolta diinformazioni di natura personale su uomini politici, ed esponenti del mondo finanziario, sindacale ed industriale. Il Comitato parlamentare chesovrintende all’attività dei servizi aveva esaminato la documentazione concludendo il 5 marzo 1996: «Salvo qualche nota sporadica, il contenutodelle carte è del tutto estraneo alle finalità istituzionali del Servizio (…) Essi appaiono destinati ad offrire strumenti di pressione e di ricatto (…)contro soggetti politici ben individuati (…) Sono state raccolte informazioni di ogni genere, notizie relative agli intrighi che si sviluppavano nelsistema di governo».
Non è cambiato nulla. Attualmente, gli archivi dei Servizi Segreti presentano un’estensione sempre più smisurata. Nonostante il trascorrere deidecenni e malgrado ripetuti segnali d’allarme che hanno rivelato l’accumulo disinvolto di milioni di fascicoli e la loro illegale e spregiudicatautilizzazione, il materiale scottante ora viene depositato in banche dati elettroniche. Il 17 novembre 1987, l’ex ministro della Difesa, Attilio Ruffini,alla «Commissione Affari Costituzionali della Camera rivelava: «Nessun governo è in grado di controllare singolarmente i milioni di fascicoli perverificare se rientrano meno nell’ambito dei compiti istituzionali dei Servizi. Ci si deve necessariamente fidare di quanto affermano i direttori deiservizi o i loro subordinati». La situazione verrà confermata dall’ammiraglio Martini alla stessa Commissione, il primo dicembre ’87: «Quando ilPresidente del Consiglio mi chiese se potevo affermare in Parlamento l’inesistenza negli archivi di qualcosa che potesse prestarsi a un giudizionegativo, gli risposi che potevo dargli questa assicurazione, sottolineando come negli archivi di Forte Braschi esistessero circa 18 milioni dipratiche».
Lo “zio Sam” con Echelon ha fatto scuola anche in Italia: la base di ascolto di San Vito dei Normanni (attualmente dismessa e recentementeincendiata), in provincia di Brindisi ha registrato istante per istante la strage di Ustica (27 giugno 1980) e intercettato i sequestratori dell’AchilleLauro nel 1985. Eppure, nessuno ha mai chiesto conto in sede ufficiale alle autorità Usa il chiarimento dei misteri d’Italia. Intercettare,catalogare ed archiviare la vita di chiunque è una violazione dei diritti umani. La democrazia è costruita su diritti che prevalgono su qualsiasiinteresse collettivo, individuale, economico politico e di sicurezza. Il vero problema è capire se si stia sistematicamente smantellando il concettodi privacy individuale, uno dei diritti umani più basilari. Echelon Ideato nel 1947. E’ un sistema di sorveglianza mondiale realizzato da alcuni Statidurante la Guerra fredda. Viene gestito da Usa, Regno Unito, Australia, Canada e Nuova Zelanda (accordo Ukusa).
L’infrastruttura spaziale è stata insediata nei primi anni ’60, lanciando in orbita un gran numero di satelliti spia. Responsabile di questi progetti èla National Security Agency (NSA), la più grande agenzia di intelligence nordamericana, in collaborazione con la Cia e la Nro. I centrielaborazione dati terrestri sono ubicati a Menwith Hill (Gran Bretagna) ed a Pine Gap (Australia). Anche l’Italia ha ospitato una struttura diquesta rete spionistica – orecchio poi trasferita a Gioia del Colle – nella base di San Vito dei Normanni, dal 1964 fino al 1994. Negli Usa è natanel 2001, la “Total information awareness”, una banca dati unica che ha lo scopo di raccogliere informazioni sui cittadini di tutto il mondo dalcomportamento sospetto. Enfopol L’organizzazione, in collaborazione con l’Fbi americana, è nata ufficialmente il 23 novembre 1995 grazie a unaccordo di cooperazione europeo per un sistema di controllo totale di tutti i mezzi di comunicazione.
Le radici sono state sviluppate fin dal 1991 nell’ambito della conferenza di Trevi, dai ministri dell’Ue e si sono concretizzate nel 1993 a Madrid.Secondo l’associazione inglese per i diritti civili Statewatch esistono intese segrete sotto forma di “Memorandum of Understanding Concerningthe Lawful Interception of Telecommunications” (Enfopol 112, 10037/95). L’Italia svolge un ruolo di primo piano all’interno del programma,perché ospita, in provincia de l’Aquila, la base terrestre di Iridium, la rete di satelliti per le comunicazioni cellulari. Enfopol coordina lacollaborazione europea dei ministeri degli interni e della giustizia. E’ al di fuori dei controlli parlamentari europei .
Mi sto occupando della questione a livello universitario. Potrei parlare con qualcuno che ha avuto esperienze dirette, che sta vivendo ancora l'esperienza o che ne è uscito in qualche modo? Mi occupo di psicologia e sono interessato a raccogliere informazioni da sottoporre in sede di esame di laurea. Il mio obiettivo è quello di trovare una soluzione non farmacologica per alleviare i problemi gli effetti della dominazione mentale. Grazie a chiunque voglia collaborare. ggaleota@libero.it
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